Inps – Storie di ordinaria burocrazia

Storie di ordinaria burocrazia
Un cittadino, a seguito di specifica visita di accertamento, riceve dall’Inps la comunicazione che la commissione medica ha accertato la sua l’invalidità e deve quindi presentare, entro il termine perentorio di 30 giorni, i dati della banca e dell’IBAN sul quale verrà accreditata l’indennità di accompagnamento, visto che risulta percepire già una pensione di vecchiaia.
Come specificato dal nostro decalogo la comunicazione tra il cittadino e la pubblica amministrazione deve avvenire obbligatoriamente in modalità telematica e quindi il richiedente, non in grado di deambulare, deve munirsi di PIN dispositivo dell’Inps in modo da accedere al sito dell’Istituto di Previdenza e inoltrare la comunicazione.
Essendo invalido e non avendo mai richiesto il PIN fortunatamente ha un figlio che si può occupare della questione e che dietro delega del genitore si presenta agli appositi sportelli.
Dopo appena due ore di attesa è il suo turno. L’impiegato lo guarda e gli fa osservare che esiste un modulo specifico per la richiesta del PIN e quindi dovrà ritornare con il giusto modulo.
Il giorno seguente si ripresenta con il modulo specifico e questa volta è fortunato, l’attesa è solo di un’ora e 45 minuti, ben un quarto d’ora in meno del giorno precedente.
Consegnato il modulo, l’impiegato allo sportello dell’Inps fa notare che il PIN si può consegnare solo all’interessato e non è ammessa la delega. L’utente rimane basito e fa presente che l’interessato è il padre e, come ben conosciuto dall’Istituto, è invalido e non in grado di presentarsi con le sue gambe presso i loro uffici.
“Mi dispiace ma le regole sono queste, può chiedere l’invio del PIN a casa”
“Scusi ma noi dobbiamo inviare i dati entro una determinata scadenza e penso che il PIN non arriverà in tempo utile”
“Se pensa che non arrivi in tempo, può rivolgersi ad un patronato che potrà inviare la pratica per conto di suo padre”.
Il giovane pensa a voce alta: “Quindi, io sono allo sportello e non posso comunicarvi i dati di mio padre, devo per forza farveli avere in modalità telematica ma non posso ricevere il PIN per poterlo fare e allora devo andare da un patronato, che, al contrario dell’Inps, mi dovrà accettere come delegato di mio padre e potrà procedere all’invio delle coordinate bancarie sulle quali accreditare il sussidio. C’è qualcosa che non mi torna”
Già, qualcosa non torna al nostro caro protagonista della storia, non capisce come si possa andare di persona nell’ufficio che deve ricevere la pratica e non potere consegnare un semplice documento che, per esigenze di semplificazione, deve essere inviato esclusivamente in via telematica.
Il problema è che qualcuno gli ha fatto credere, erroneamente, che le semplificazioni siano a favore della cittadini.
Nulla di più sbagliato, come abbiamo ben chiarito nel nostro decalogo!!!