Dunque, le imposte scadono il 30, no il 20, no il 30, no il 10, no il 15, forse…

E’ la certezza del diritto o per meglio dire delle scadenze fiscali.
Dalla solita scadenza del 30 giugno, come tutti gli anni, si proroga e, ad oggi, la data ultima per il versamento delle imposte non è per niente chiara, anzi diciamo che è “complicato” capirla, visto che siamo nel paese nel quale dettiamo legge noi dell’Ufficio Complicazioni.
L’unica certezza è quella prevista dal DPCM 28 giugno 2021 con il quale il termine viene prorogato al 20 luglio per i cosiddetti soggetti “Isa”, cioè per coloro che devono applicare i più conosciuti studi di settore che da qualche anno hanno cambiato nome.
Come sempre la proroga viene concessa magnanimamente “considerate le esigenze generali rappresentate dagli intermediari e dai contribuenti in relazione agli adempimenti fiscali da eseguire e il perdurare dello stato nazionale di emergenza epidemiologica per la diffusione del virus COVID-19″.
In sostanza non importa che il 17 maggio 2021 siano state pubblicate sulla gazzetta ufficiale le modifiche agli “ISA“, o che il 25 giugno sia stata emessa una piccola circolare di sole 539 pagine, ci piace far capire che ancora una volta si viene incontro ai cittadini per le loro esigenze, mica perchè qualcuno non li mette in condizione di adempiere ai loro obblighi per tempo e con semplicità.
Dopo la certezza della scadenza al 30 giugno, lo slittamento al 20 luglio, con la nostra impagabile consulenza si sta ipotizzando una ulteriore proroga al 30 settembre, anzi no al 10 settembre, anzi no forse al 15 settembre (il 10 era troppo vicino al rientro dalle vacanze mente il 15 è lontanissimo).
Attendiamo il 20 luglio, giorno della scadenza, per comunicare l’ulteriore proroga, mai scoprire le carte in anticipo, il nemico potrebbe approfittarne!